lunedì 2 novembre 2009

da visitare Giulianova




La pinacoteca civica ,, Vincenzo Bindi,, si sviluppa in sei sale, al piano superiore della biblioteca. La prima racoglie dipinti di varie scuole del Settecento, fra cui, per citare i rappresentanti più noti: Salvator Rosa, Francesco Solimena e Luca Giordano. La seconda ospita famosi artisti di origine abruzzese, fra gli altri Pasquale Celommi, Filippo Palizzi, Raffaele Pagliaccetti. Nella terza sala, pittori stranieri quali Moreau, Voler. Nella quarta sala si trovano opere di alcuni stranieri quali Pitloo, Vemet, che giunti a Napoli per qualche giorno, vi rimasero poi per tutta la vita integrandosi nella famosa Scuola di Posillipo. Nella quinta sala ancora rappresentanti della Scuola di Posillipo napoletana. Si trovano ceramiche, vasi, anfore, orologi in bronzo. L'ultima sala è dedicata agli artisti della dinastia Carelli. Vincenzo Bindi parla del lascito da lui fatto a favore del Comune di Giulianova, consistente nel bel palazzo di famiglia che si trova lungo corso Garibaldi, nella parte alta della città, nella biblioteca personale ricca di oltre 5.000 volumi e soprattutto nella pregevole raccolta di circa 400 opere di pittura, la maggior parte delle quali collezionata grazie al suo matrimonio con la figlia del noto pittore Gonsalvo Carelli esponente di spicco della pittura napoletana dell'Ottocento. La pinacoteca è ospitata nel secondo piano di palazzo Bindi mentre il primo è riservato alla civica biblioteca, anch'essa originata dal lascito del mecenate giuliese. Il vero viaggio nel dono di Bindi inizia al secondo piano, dove nella prima delle sei sale si viene accolti dall'interessante disegno autografo di Vincenzo Camuccini con la scena mitologica dove Focione ricusa i doni di Alessandro, una tela rappresentante una Testa di nonna attribuita a Jusepe de Ribera. Le altre cinque sale di palazzo Bindi raccolgono centinaia di opere di pittori, sia abruzzesi sia partenopei, che fecero parte della cosiddetta ,, Scuola di Posillipo,,.

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